copertina 1 AmazonIn vista dell’avvicinarsi dell’uscita della prima parte di Il sole sulle bianche torri, VII volume di Storia di Geshwa Olers, e della pubblicazione in formato cartaceo dei primi tre volumi (che potete ordinare seguendo le indicazioni di questo post), ecco le note di Elior Odentorth, il curatore di tutta la saga, introduttive ai sette volumi. Per il loro tramite, abbiamo la possibilità di fare la conoscenza di questo uomo, rimasto celato tra le pagine di tutto il romanzo, ma legato a due dei protagonisti della Storia, il libraio Anèmbar e il militare Nodduci, poi Approfittatore durante la Guerra Finale.

Iniziamo dalla prima, nella quale traspare come – in fin dei conti – abbia qualche piccolo interesse nell’eseguire quest’operazione letteraria…

Gentile lettore,

ti ringrazio per aver scelto di leggere questo libro. Esso contiene la narrazione di ciò che accadde nella giovinezza di Geshwa Olers, il guerriero di Passo Keleb. Le sue gesta – come ben sai – divennero epiche e leggendarie nell’arco di pochi anni dal suo ingresso nell’Esercito di Grodestà.

L’autore è Nildon Lonstat, narratore a volte scialbo, a volte sanguigno, di non scarsa capacità, anche se certo non alla pari degli autori degli altri volumi della saga. Il suo scritto va preso per ciò che è e nulla di più: una fiaba nella quale si può trovare l’inizio delle vicende di Geshwa. Se si prescinde da questo presupposto, si rischia di non comprenderne gli intenti.

La ristampa del presente romanzo è dovuta al riacceso interesse nei confronti degli avvenimenti in esso narrati, avvenimenti di cui proprio quest’anno ricorre il trecentesimo anniversario. La pubblicazione è in vista di una ricostruzione integrale delle vicende del Guerriero.

Approfitto, allora, della presente nota per informare il lettore che Nildon Lonstat si ispirò, per sua stessa ammissione, a un Trattato sui viaggi e le avventure del 136 d.I. A quanto sembra, quel prezioso volume conteneva il racconto intitolato “Triste viaggio di Geshwa e suo padre attraverso il Grande Masso Verde”, sua fonte di ispirazione. Purtroppo, l’unica copia di esso andò distrutta in un incendio nel 204 d.I.

Elior Odentorth

Addì, 4° Stob 331 d.I.